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Diritti TV, sì al decreto ingiuntivo ma ora la Serie A deve aspettare: difficile la linea dura

di Ivan Cardia
Daniele Buffa/Image Sport
Daniele Buffa/Image Sport
La Lega Serie A ottiene l'emissione di un decreto ingiuntivo nei confronti di Sky, ma difficilmente potrà "spegnere" senza rischi il segnale dell'emittente satellitare se questo non pagherà la (contestata) sesta rata dei diritti TV per la stagione in corso entro il 12 luglio (come da ultima deadline fissata). In serata, come riportato dall'Ansa, il Tribunale di Milano ha infatti dato risposta positiva alla richiesta di via Rosellini, ma questo non vuol dire che la Lega Calcio abbia "avuto ragione" in giudizio. Il decreto ingiuntivo, infatti, è l'ordine che, in determinati casi e in assenza di contraddittorio, il magistrato dà al debitore affinché paghi quanto dovuto. E si basa su tre requisiti: certezza, liquidità, esigibilità. Tutti ricorrenti, nel caso del contratto siglato tra la Lega e Sky. Il decreto ingiuntivo emesso oggi, però, non è provvisoriamente esecutivo, cioè non consente alla Lega di agire sin da subito per ottenere il pagamento di quanto dovuto, ma assegna in buona sostanza a Sky un termine di 40 giorni per adempiere. O fare opposizione (più, a quel punto, 90 giorni per la fissazione dell'udienza), evitando l'esecuzione forzata in attesa del giudizio di merito che deciderà sulla questione. Al netto delle questioni legali, questo è quel che più interessa gli abbonati: con queste tempistiche, è improbabile (e abbastanza rischioso a livello di possibili contraccolpi giudiziari) che in Lega possa davvero passare la linea dura legata allo spegnimento del segnale.
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Martedì 23 Aprile 2024