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TMW - Dawidowicz: "Rosso? Era petto, non mano. L'arbitro si è scusato"

di Giacomo Iacobellis
Fonte Dall'inviato, Antonio Parrotto
Daniele Buffa/Image Sport
Daniele Buffa/Image Sport
Il centrocampista del Verona, Paweł Dawidowicz, ha analizzato in zona mista il pareggio odierno col Bologna e anche l'episodio arbitrale che lo ha visto protagonista. Ecco quanto raccolto da TMW, a partire dal suo ingresso a gara in corso: "Non è facile entrare dopo venticinque minuti, ma contrasto dopo contrasto sei sempre più sicuro".

L'episodio del rosso poi annullato dal VAR?
"Ero sicuro di aver toccato il pallone con il petto, volevo solo che l'arbitro andasse a rivederla".

Siete cresciuti nella ripresa.
"Il Bologna ha giocatori forti in attacco. Al'intervallo ci siamo detti che avremmo dovuto spingere, sappiamo che possiamo vincere anche negli ultimi minuti".

Tornando sull'episodio in cui è stato decisivo il VAR, era proprio sicuro non ci fosse.
"Sì, alla fine l'arbitro mi ha anche chiesto scusa, ma gli ho risposto che è il suo lavoro. È normale che sbagli qualcosa, bene che ci fosse il VAR".

Veloso è un suo riferimento?
"È un bravo calciatore, tiene la squadra unita. È il capitano ed è lui a prendere le decisioni".

Alla fine era più vicino all'area del Bologna che alla sua.
"Volevamo vincere la partita, quando ne abbiamo la possibilità ci proviamo fino alla fine".
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