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Meglio i soldatini: ecco perché l'Inter di Conte ha ceduto Nainggolan

di Andrea Losapio
Daniele Buffa/Image Sport
Daniele Buffa/Image Sport
L'Inter è prima in classifica, ma ha le sue belle gatte da pelare. Perché Antonio Conte ha grosse difficoltà a centrocampo, ha pochi uomini e dovrà affidarsi probabilmente a soluzioni estemporanee, come adattare uno fra Candreva oppure Asamoah. Altrimenti inserire Lucien Agoumé, arrivato in estate per più di cinque milioni di euro ma che, inevitabilmente, sembra ancora acerbo considerata la sua giovane età. In questo senso è chiaro che Radja Nainggolan, ceduto al Cagliari in prestito - ma senza riscatto - sarebbe stato utile. Anche perché il belga sta disputando una stagione straordinaria con il Cagliari, è quarto in classifica e, al netto della stagione dello Scudetto dei Riva e dei Domenghini, sembra destinato a compiere un'annata epocale.

MEGLIO I SOLDATINI - Ma Nainggolan sarebbe stato o meno titolare di quest'Inter? Probabilmente sì, perché Conte sapeva di avere a disposizione un centrocampista tra i migliori della Serie A. Ma per una questione di "ordine pubblico" ha deciso per l'epurazione. Il calciatore aveva provato in tutti i modi, in estate, a convincere i nerazzurri a confermarlo. Però il problema non era tecnico, bensì di tenuta comportamentale: in uno degli anni migliori - dal punto di vista realizzativo, con sette reti - della sua carriera, di Nainggolan si era parlato più nelle pagine di gossip che non in quelle di sport. Tra serate in discoteca e vocali Whatsapp pubblicati. La nuova linea era quella di non avere distrazioni fuori dal campo, anche se questo portava a dei sacrifici eccellenti. Nainggolan non ha mai vinto un campionato, Conte sì: sa come fare, dopo averne portati a casa qualcuno con i Giaccherini e gli Sturaro, i Padoin e i Peluso. Ottimi comprimari che spronati potevano diventare decisivi.

COME PERISIC O ICARDI - L'altra domanda da porsi è se l'Inter è migliorata o meno nella scorsa sessione di calciomercato. Perché gli innesti titolari sono, di fatto, quattro. Sensi, Barella, Godin e Lukaku: solo l'uruguagio ha vinto dei titoli in carriera (il centravanti un campionato belga...) mentre sono andati via Perisic, Miranda, Icardi, Nainggolan appunto. E se Perisic era praticamente inadatto al modulo di Conte - a meno di non sfruttarlo alla Politano, ma non sarebbe stato nella sua posizione originale - Icardi alla fine non è stato sostituito. O meglio, è arrivato una scommessa come Alexis Sanchez, che poi si è fatto male, ma non un altro centravanti alla Lukaku, che doveva essere Dzeko, nelle intenzioni. Però tra chi per un motivo come l'incompatibilità ambientale (Icardi) e chi aveva già chiesto la cessione a gennaio (Perisic) avevano fatto parlare di sé negli scorsi mesi fuori dal campo sono stati accompagnati alla porta.

ECCEZIONE VIDAL? È l'unico di un'ipotetica lista di bad boy che potrebbero fare al caso di Antonio Conte e che verrebbe preso in considerazione dall'allenatore. Perché lui e Marotta lo hanno già avuto alla Juventus, hanno idea di poterlo gestire e quello che darebbe in campo sarebbe immensamente superiore a quello che succede al di fuori del rettangolo di gioco. Però al momento non c'è questa idea, da parte della società, di andare sul centrocampista del Barcellona. Potrebbe essere un'ipotesi low cost per la fine di gennaio, ma la realtà è che tra i due Suning preferirebbe portarsi in casa Dejan Kulusevski, talentino dell'Atalanta (che il Parma non vuole liberare) per principalmente due motivi: bene l'ego del calciatore, che però rimane inchiodato al campo, ma anche perché eventualmente asset futuribile, da alienarsi in caso di guai peggiori.

IN CIMA ALLA LISTA - Così rimane il rimpianto, un po' per tutti i protagonisti di questa storia. Perché Nainggolan avrebbe voluto giocare la Champions League e fare bene, dimostrando così di essere all'altezza dei migliori centrocampisti europei. L'Inter avrebbe un'arma in più nella corsa allo Scudetto. Tanto che Conte sa benissimo che - e le domande ne sono una prova - che l'eventuale secondo posto avrebbe un peccato originale come quello di cedere Nainggolan. Più di Perisic e più di Icardi, perché una scelta comportamentale e non puramente tecnica/ambientale. "Al Chelsea lo avevo messo in cima alla lista" significa avere un rimpianto di non averlo potuto allenare e testare. Ma per l'Inter, quest'anno, non era tempo di avere problemi extra campo. Così il Cagliari sorride, con il suo quarto posto, e la sensazione di potere vivere una annata magica. Anche grazie a Nainggolan.
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