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Alla scoperta di Longo: col Bari una sconfitta in finale. Sfortunato da giocatore, meglio in panchina

di Andrea Dipalo
per Tuttobari.com
Antonello Sammarco/Image Sport
Antonello Sammarco/Image Sport

La panchina del Bari dovrebbe presto riavere un padrone. Dopo l'addio di Federico Giampaolo, che ha traghettato la squadra alla salvezza dopo gli esoneri di Mignani, Marino e Iachini, la società biancorossa sta definendo l'accordo che, salvo sorpresa, legherà Moreno Longo al galletto per le prossime due stagioni. Il 48enne tecnico piemontese, dunque, pare tornare in pista dopo l'esonero di Como dello scorso novembre.

Una carriera di alti e bassi. Come per molti. Quella da giocatore, iniziata con la maglia del Torino, non ha reso giustizia alle aspettative che in molti riversavano nei confronti dell'allora difensore, fortemente penalizzato da infortuni e sventure che ne hanno condizionato l'ascesa. Dopo la trafila nelle varie formazioni giovanili granata, Longo inizia a farsi apprezzare con la maglia della formazione Primavera, con cui raggiunge la finale del Torneo di Viareggio, persa guarda caso contro il Bari, nel 1997. Con il Torino farà anche il suo debutto in serie A prima di iniziare il suo girovagare, senza fortuna. Le sue stagioni migliori, a conti fatti, risultano quelle disputate alla Lucchese nel biennio 1997/1999.

Meglio in panchina. Appesi gli scarpini al chiodo a soli 30 anni, Longo inizia la sua avventura da allenatore, mettendo a referto i suoi primi importanti successi alla giuda della formazione Primavera del Torino, con cui vince Scudetto e Supercoppa Italiana nel 2015. Dopo l'avventura granata, arrivano le prime soddisfazioni tra 'i grandi'. Prima la promozione in serie A con il Frosinone nel 2018 (con Maiello, oggi in Puglia, tra gli assoluti protagonisti in campo) e quella in serie B nel 2021 con l'Alessandria, che in cadetteria mancava da ben 46 anni. 

La storia recente, è ben nota. Nonostante il buon lavoro svolto sino a quel momento, lo scorso novembre Longo viene esonerato dal Como, che ha concluso la stagione con la promozione in serie A. Una promozione i cui meriti, probabilmente, sarebbero da attribuire anche all'allenatore torinese, apprezzato per modi e competenze pronto a rilanciarsi a Bari, una tappa che potrebbe risultare decisiva per la sua sin qui decorosa carriera.


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