Di Cesare, leader in campo e fuori. Gol da campione e poi le parole toccanti: “Non dormo la notte per il Bari, prendo anche le pasticche. Sul ritiro…”

Ieri Valerio Di Cesare, 41 anni il prossimo 23 maggio, ha sfoderato l’ennesima prestazione eccellente, in un’annata di cui eccellente c’è ben poco. Presenza carismatica in difesa, ieri all’occorrenza anche bomber d'area di rigore. Un preciso tiro a giro, di pregevole fattura, ha regalato ai suoi un punto d’oro. Poco dopo è uscito per una piccola botta, in via precauzionale. Non si è limitato al campo. Una volta uscito dal rettangolo di gioco lo si è chiaramente visto in panchina a dare indicazioni, consigli e suggerimenti, come se fosse un vero e proprio viceallenatore.

Nel post-gara, inoltre, è stato l’unico a presentarsi ai microfoni di RadioBari per parlare del suo momento personale e non solo. “In questo momento penso solo alla salvezza, mi interessa poco del resto. Per il Bari non dormo la notte, mi devo prendere addirittura le pasticche. Mi dispiace aver avuto uno sfogo l’altro giorno in conferenza ma è un momento, a livello emotivo, durissimo anche per me. Qualche volta le persone dovrebbero ricordarsi che anche noi siamo umani e che soffriamo per le sorti della squadra”.

A tal proposito il capitano ha parlato anche del suo futuro: “Il crollo dell’altro giorno è dovuto anche al fatto che sono le ultime partite da giocatore per me. È vero, ho 41 anni, ma a livello mentale è una botta incredibile per me. L’annata è stata disastrosa e non ho mai potuto godermi queste partite, tanto meno adesso che penso soltanto a salvarmi. Non sono pronto mentalmente, ma so che sta per arrivare il momento”.

Di Cesare ha avuto anche un pensiero sulla prossima partita. “Cittadella è sempre una partita rognosa, ogni volta si va a fare una guerra lì. Dobbiamo vincere, c’è poco da fare, per dare un senso anche al risultato di oggi. Chiunque va in campo, anche al netto delle assenze, deve dare il 110% per questa maglia”, ha concluso il capitano.