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Di Cesare superstar. E l'attacco? In due falliscono: per la salvezza servono ben altre prestazioni

di Sabino Del Latte
per Tuttobari.com

Lo Spezia lotta e vince, la Ternana fa altrettanto a Bolzano pur non raccogliendo nulla, l’Ascoli ci prova con il Cosenza ma è costretta a capitolare: a caratterizzare questi tre incontri, in gran parte, sono state le reti di centrocampisti e attaccanti vedi Tutino, Luperini, Pereiro e Di Serio. Al contrario, in casa Bari, in questi ruoli le carenze sono state messe da tempo in evidenza e potrebbero risultare decisive in negativo ai fini della salvezza.

Se in mediana l’unico a salvarsi è Maita che ha dato seguito alla buona prestazione offerta contro il Pisa sempre al “San Nicola”, in attacco Sibilli a parte, gli altri fanno fatica e non è un caso che a sbrogliare la matassa sia stato nuovamente un difensore, sempre lui, il capitano Valerio Di Cesare, ormai da tempo il più pericoloso dei giocatori presenti in rosa.

Su tutti, arrancano Aramu e Kallon, protagonisti di una prestazione nettamente al di sotto della sufficienza. Il primo, reintegrato in squadra, continua a non convincere oltre che sotto l’aspetto tattico, anche per il carattere e la grinta messe in campo. Il secondo, invece, avvia la rete del vantaggio ospite senza riuscire poi a fare mai la differenza. Il Kallon capace subito di incidere all’esordio contro la Ternana è ormai un lontano ricordo: vien da chiedersi, dove è finito quel giocatore? Il modulo, il 4-2-3-1, deve per forza di cose necessitare dell’apporto degli esterni d’attacco, se così non dovesse essere la salvezza diretta, che già ora appare complicata da raggiungere, diventerebbe praticamente impossibile.


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