Bari, la crisi di Antenucci: il gol su azione latita. E quanti dolori dal dischetto

Mirco Antenucci, a detta di tutti gli addetti ai lavori, nonostante i 37 anni suonati dovrebbe essere il valore aggiunto di questo Bari, dall’alto della sua esperienza e del suo storico feeling con il gol. Purtroppo, però, per il bomber ex Spal il 2021, fin qui, è stato decisamente avaro di soddisfazioni.

Dall’infortunio patito a febbraio scorso che lo costrinse a saltare 4 partite, nei giorni che portarono all’avvicendamento in panchina tra Auteri e Carrera, nella scorsa stagione, l’attaccante di Termoli sembra non aver più ritrovato lo smalto che lo aveva portato, nel precedente anno e mezzo in biancorosso, a siglare ben 36 gol in totale, in tutte le competizioni.

L’involuzione della punta, da allora, appare sportivamente drammatica. Dal rientro in campo, datato 27 febbraio, nel derby con il Foggia, Antenucci ha disputato 20 match complessivi, tra la stagione scorsa e l’attuale, andando in rete in sole 3 occasioni, due delle quali dal dischetto del rigore. L’unica esultanza su azione del trentasettenne, in questo lasso di tempo, risale alla partita in casa con il Bisceglie che chiuse il campionato, a maggio.

Dati allarmanti anche relativamente al suo rendimento dagli undici metri. Considerando il fatale errore di ieri, nell’occasione più ghiotta avuta dal Bari per portarsi sul 2-0 contro la Paganese, Mirco, infatti, ha fallito 3 degli ultimi 6 penalty tirati. Una statistica non proprio rassicurante. Per puntare alla promozione diretta, però, i galletti non possono di certo prescindere dall’apporto del loro giocatore offensivo più rappresentativo.

Il centravanti, forte di un contratto rinnovato in estate fino al 2023, deve ora compiere la missione per la quale venne acquistato, ormai un paio di anni fa: riportare, a suon di gol, questi colori in B.