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Sgarbi: "Torres e Carrarese mi hanno colpito molto, ma il focus è su noi stessi. Restare l'anno prossimo? Salendo in B le chance sarebbero più alte". E sui tifosi...

di Marco Costanza
per Tuttoavellino.it

Lorenzo Sgarbi, attaccante dell'Avellino, ha parlato al format Road to playoff, di Prima Tivvù, soffermandosi sulla preparazione dei lupi alla post season e ripercorrendo l'annata biancoverde. 

Queste le sue parole: "A quale giocatore mi ispiro? L'ho detto anche a inizio anno, uno dei miei preferiti è Osimhen, ho avuto anche la fortuna di allenarmi insieme, cerco di rubargli il più possibile". 
Sulla preparazione in ottica playoff: "Io penso che in questo periodo sia impossibile staccare la spina. L' importante allenarsi col sorriso ma con la tensione alta, perchè poi in campo ci troveremo a partite senza ritorno. Sono convinto che ci stiamo preparando bene ai playoff e ci faremo trovare pronti". 

Un consiglio ai piccoli: "Penso che la cosa più importante è non abbandonare la passione, anche quando ci saranno momenti difficili. Bisogna mantenere sempre il sorriso e la passione". 
Squadre pericolose: "Ce ne sono due tre che mi hanno colpito. La Torres per come gioca e la Carrarese per l'intensità che ha. Dire Padova e Vicenza, ovviamente, sarebbe facile. Noi pensiamo a noi stessi, cercheremo poi di prepararci meglio quando conosceremo l'avversario". 
Su Patierno: "Io avevo fatto una scommessa con lui, che a ogni assist mi avrebbe regalato qualcosa, poi a fine anno faremo i conti". 
Sul gruppo: "Io penso che l'immagine di oggi, con il pranzo con Patierno parli chiaro. E' un gruppo unito che lotterà fino alla fine per raggiungere l'obiettivo che ci siamo prefissati". 

Sul bilancio: "Sono arrivato qua alla mia prima esperienza in una grande piazza. Ho giocato i playoff con la Pro Sesto l'anno scorso, poi il Vicenza si dimostrò più forte. Spero di migliorare i numeri tra assist e gol, per aiutare la squadra. Ora non conta il personale, anche se uno gioca in meno, non deve interessare, l'importante è raggiungere l'obiettivo. Serviranno tutti, perchè ogni partita sarà importante e potrà vedere protagonista un giocatore diverso". 

Il calore della piazza: "Sono arrivato qua giocando poco con mister Rastelli. Qua si respira calcio di altissimi livelli, si vive il calcio come una sorta di malattia, è un po' come lo vivo io. Non mi aspettavo di fare così bene, ma ero convinto di poter dare una grande mano per gli obiettivi finali". 
Rimanere ad Avellino: "A me fa piacere, l'ho detto in passato. Non dipende però esclusivamente da me, perchè il cartellino è del Napoli. Però guardiamo uno step alla volta, pensiamo a raggiungere quell'obiettivo, che diciamo spianerebbe la strada a una permanenza. Poi si vedrà. Se non dovessimo raggiungere la promozione penso che sia un po' difficile la cosa, salendo in B invece ci sarebbero molte più chance". 

Prelazione biglietti per gli abbonati: "Da come ho sentito penso che la società si stia già attivando per farlo".
Giocatore duttile: "Quest'anno ho fatto anche il quinto a centrocampo e la mezz'ala, che non avevo mai fatto neanche al campetto con gli amici. Va bene così e sono pronto a fare qualsiasi cosa per il mister. Sono pronto a mettermi a disposizione". 
Sui tifosi: "Ci hanno dato una grande carica, c'è un entusiasmo crescente. Cercheremo di regalargli questo sogno che tutti stanno inseguendo da tempo". 
Esultanza con il Benevento: "Non era polemica, assolutamente, era un gol troppo importante, avevo tre cartellini, sapevo di andare in diffida ma ero troppo contento per quel gol. E' stato uno dei 3-4 momenti più belli da quando sono ad Avellino". 
 


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