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Vigorito: "Calcio scommesse? Possiamo perdere i campionati, ma mai la dignità. In campo e fuori dal campo"

di Marco Costanza
per Tuttoavellino.it
Insidefoto/Image Sport
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Stamattina è arrivata la notizia sugli avvisi di garanzia recapitati a quattro giocatori tra Serie B e C, relativi a un'indagine sulle scommesse che riguarda il periodo nel quale gli atleti militavano a Benevento; società però estranea ai fatti, e senza responsabilità oggettiva.

A parlare della vicenda, a Ottopagine.it, il presidente del club sannita, Oreste Vigorito: "Noi perdiamo i campionati, ma la dignità non la perdiamo mai, né in campo né fuori dal campo. Potevamo essere coinvolti perché nei regolamenti federali ci sono delle regole che definire assurde è un eufemismo. Noi siamo stati già colpiti qualche anno fa dalla responsabilità oggettiva: fummo penalizzati di 15 punti e quell'episodio fu la causa dirompente per la revisione di quella norma, perché il Benevento riuscì a dimostrare che in un mondo come quello odierno è impossibile parlare di responsabilità oggettiva dove tutti comunicano ad altri pur senza avere nulla in mano. Dunque sapere che io da presidente possa capire che qualcuno faccia degli illeciti e quindi essere responsabile oggettivamente è come avere una sfera di cristallo e con quella fare delle previsioni. Allora i punti da 15 furono ridotti ad uno solo, perché non potevano togliere anche quello”.

Prosegue poi: "A distanza di anni siamo stati coinvolti un'altra volta in un episodio estremamente increscioso. Premesso che finché non c'è una sentenza, noi come gli altri dobbiamo tenere fede a ciò che pensiamo, ovvero a credere all'innocenza di chi è stato chiamato in ballo. Mi astengo da giudizi morali, quelli legali li darà un tribunale, poi a quel punto ognuno degli attori, chi nel passato può essere stato involontariamente complice di queste cose, darà conto di quello che ha fatto. Per quanto riguarda la pena: tre anni, 6 mesi o il patteggiamento è un problema del calciatore”

Conclude: "Se dovesse venire fuori una condanna, si andrebbe a sottoscrivere un comportamento tale che dovrebbe far riflettere per come sono andate le cose negli ultimi due anni: da presidente mi sento responsabile, perché pur non esistendo una responsabilità oggettiva, esiste una “culpa in vigilando” e forse non abbiamo vigilato bene, forse anche nella difficoltà di cui parlavo qualche volta si possono cogliere dei segnali: se è vero che ci sono dei colpevoli, non abbiamo colto i segnali e questo per una persona come me che tende sempre ad essere presente su tutto, fa male. Il danno è patrimoniale se riguarda dei ragazzi, sportivo e morale".


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