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Esonerato al telefono durante il ricovero. Rigoli: "Non voglio più toccare il tasto FC Messina"

di Claudia Marrone

Un esonero per telefono, in un momento per altro delicato: mister Pino Rigoli era in ospedale in condizioni abbastanza critiche a causa del Covid-19, il FC Messina senza troppi scrupoli decise di esonerarlo con una chiamata.
Tutto però è alle spalle, e di quei momenti il tecnico ne ha parlato dalle colonne di Tuttosport: "Avvertivo sintomi di freddo e pensavo solo a un raffreddamento, tanto che al mattino rifaccio il tampone e scopro di essere positivo. Faccio dieci giorni di isolamento in albergo ma la situazione peggiora. Mi portano al Policlinico di Messina che sentenzia: polmonite bilaterale interstiziale. Stavo male ma non me ne accorgevo. Più che altro è la mia famiglia che ha temuto sulla mia vita, perché i medici l’hanno chiamata dicendole chiaramente di prepararsi al peggio. Io l’ho capito quando non mi facevano scendere dal letto e respiravo a fatica. La salvezza è stato il casco dell’ossigeno: l’ho portato tre giorni interi, anche di notte. E’ stato come vincere un campionato, magari come quelli ad Agrigento o da record a Ragusa".

E sull'esonero: "Se me l’aspettavo? Certo che no, ma non soltanto questo. Sì che mancavo da cinque partite ma non voglio toccare questo tasto".


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