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Ledesma, la prima chance tra i pro: l'Ascoli sceglie (per ora?) l'ex centrocampista

di Pierpaolo Matrone

In Italia lo conosciamo bene. Molto bene, dal momento che Cristian Daniel Ledesma è approdato nel nostro paese giovanissimo, nel settore giovanile del Lecce, quando non aveva ancora vent'anni. Poi, dopo essere esploso in Salento, si è imposto alla Lazio e ne è diventato una bandiera, difendendone i colori quasi per un decennio, nove anni ricchi di soddisfazioni, come la Coppa Italia e la Supercoppa Italiana sollevate nel 2009. Poi, dopo l'addio nel 2015 e un'esperienza in Brasile col Santos e un'altra in Grecia col Panathinaikos, l'abbiamo apprezzato anche con la maglia della Ternana e infine del Pro Piacenza, con cui s'è ritirato nel 2019. Ed è da quell'anno che 'Patagonia Express', come lo chiamavano a Roma, intraprende la sua carriera da allenatore.

Dopo un'esperienza alla LUISS, sempre nella Capitale, comincia a interessarsi ai giovani. Fonda la sua academy a Roma e nel frattempo studia per diventare un tecnico, un altro sogno della sua vita. E così comincia con il settore giovanile del Frosinone, all'Under 17, prima di passare nel 2023 all'Ascoli. Anche qui prima l'Under 17, poi la Primavera nella scorsa stagione con risultati convincenti (arriva ai play-off e perde soltanto in semifinale contro l'Udinese). Nell'ambiente è molto stimato, c'è grande apprezzamento per il suo lavoro, se ne parla un gran bene.

L'estate scorsa Ledesma - che nel frattempo ha superato il corso UEFA Pro a Coverciano, il massimo livello di formazione per un allenatore - avrebbe potuto cambiare squadra. Il Lecce, dopo l'addio di Coppelletti, ci aveva fatto un pensierino, ma alla fine l'argentino è rimasto ad Ascoli, ancora alla guida della Primavera. Fino ad oggi. Dopo l'esonero di Massimo Carrera e del suo staff, il club bianconero ha deciso di affidargli la panchina della prima squadra per questi giorni d'allenamento e per la partita interna contro il Rimini, domenica alle 16:15. La prima grande chance tra i professionisti. E chissà che, un po' com'è accaduto ad altri ex calciatori (vedi Gilardino al Genoa), la sua esperienza non possa andare avanti ben oltre il match col Rimini, trasformando la soluzione temporanea in una soluzione definitiva.


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