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L'Olbia rinasce con Ragatzu: in solitaria, l'attaccante tiene testa al Renate

di Claudia Marrone

Uno degli avversari più ostici da affrontare in questo momento è sicuramente il Renate: la squadra di mister Aimo Diana ha un gioco di livello e meccanismi ben oleati, che non solo fanno esprimere la stessa nel migliore dei modi, ma rendono spesso impossibile lo sviluppo del gioco dell'avversario.
Una dimostrazione di questa, è stata la gara del "Nespoli" giocata ieri: l'Olbia, partita bene, ha faticato, nel lungo termine, a emergere contro le pantere nerazzurre, che hanno di fatto imbrigliato il centrocampo sardo e punto la difesa.

Il risultato finale? 2-2. Perché i galluresi, hanno potuto contare su Daniele Ragatzu, che ha dato ennesima dimostrazione di essere almeno... due categoria superiori. Quella Serie A centrata con il Cagliari non gli stava stretta, ma la carriera ha preso poi una direzione diversa, e come dichiarato dall'attaccante ai microfoni di TMW, Olbia era l'occasione giusta per rimettersi in discussione.
Ieri la prova lampante, perché il classe '91 ha tenuto testa a una delle formazioni più rognose della stagione: con un eurogol poco dopo il fischio di inizio, un chirurgico calcio di punizione, ha aperto il match, e allo scadere, quando per i sardi la situazione sembrava drammatica, lo ha raddrizzato. Il Renate, infatti era passato in doppio vantaggio, ma in extremis Ragatzu ha costretto al fallo da rigore capitan Marco Anghileri incaricandosi poi di battere il penalty assegnato: 2-2, e un punto prezioso per la classifica.
Oltre che per il morale.

Ma da quando è tornato "a casa", Ragatzu ha dato nuova linfa all'Olbia, ora più spigliata, più sicura. La qualità, del resto, fa la differenza.


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