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Comotto e il ritorno a Perugia: "Mi è scattato dentro qualcosa. Dobbiamo guardarci negli occhi"

di Luca Bargellini

Presentazione ufficiale quale nuovo dg del Perugia per Gianluca Comotto. Il dirigente riabbraccia il Grifo da dirigente dopo averne vestito la maglia anche da calciatore: "L’ultima volta che ho messo piede in questa sala era per annunciare l’addio al calcio - inizia infatti così il suo incontro con la stampa (fonte TifoGrifo.com) -, oggi provo nuovamente una grande emozione. Ho spesso fatto prevalere l’aspetto sentimentale nelle mie scelte”.

Come è nata questa possibilità?
"Stavo per trasferirmi a Milano poi, quando ho visto la chiamata di Santopadre, mi è scattato dentro qualcosa. È un ruolo che mi dà grandi stimoli e voglia di migliorarmi. I ricordi sono belli ma tendono a scemare, contano le capacità e i risultati".

Cosa ti è stato chiesto?
"Sarò il riferimento sul piano tecnico ed organizzativo. Farò le veci del presidente quando per ovvi motivi non potrà essere presente. Ci penserò io a vivere la quotidianità".

Qual’è il tuo obiettivo principale e cosa serve per ripartire?
"Bisogna mettere da parte questo dramma sportivo: tiriamo una linea e non pensiamoci più. Voglio portare entusiasmo e voglia di vincere, consapevole che è stupendo nello stesso tempo difficile in tutte le categorie. Dobbiamo ricreare quelle condizioni ideali che servono per centrare gli obbiettivi".

Che Perugia troverai?
"Santopadre si è rimboccato le maniche annunciando Dg e Ds. Per l’allenatore siamo in chiusura; questo dimostra la volontà di far bene. C’è da correre, ma partiamo da una base di venti giocatori. Lavoreremo ore ed ore per organizzare tutto".

Quale sarà il primo passo?
"Quello di guardarsi negli occhi. Va sposato un progetto che esalti la voglia di sacrificarsi. Chi avrà voglia farà parte di questo gruppo, in caso contrario meglio prendere altre strade. Questa è una piazza che non vale la C, in tanti verrebbero volentieri".


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