Avellino a un passo dalla B, ma resta il nodo stadio: interviene il Ministro Piantedosi

Il conto alla rovescia per la possibile promozione in Serie B dell’Avellino è scandito non solo dall’attesa sportiva, ma anche da questioni legate alla sicurezza. La partita che potrebbe sancire il ritorno dei biancoverdi in cadetteria rischia infatti di non disputarsi allo stadio 'Viviani' di Potenza, attuale casa del Sorrento, che da due stagioni disputa lì le proprie gare interne.
"A Potenza non si festeggia": è questo il messaggio lanciato in modo chiaro e deciso dalla tifoseria rossoblù, da sempre in contrasto con la piazza irpina. Un clima teso che ha spinto le autorità e i club coinvolti a valutare lo spostamento della sede per motivi di ordine pubblico.
La decisione definitiva è attesa nelle prossime ore, tra oggi e domani. Nel frattempo, sono state già vagliate diverse alternative: tra gli stadi ipotizzati ci sono il 'Stirpe' di Frosinone, il 'Lamberti' di Cava de’ Tirreni e il 'Molinari' di Campobasso.
Sul tema è intervenuto anche il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, noto tifoso dell’Avellino, che ha commentato la situazione con un pizzico di scaramanzia: “Come tutti condivido questo momento di attesa, che scaramanticamente non voglio definire già di gioia – ha dichiarato ai microfoni di TuttoC –. Il quadro numerico è abbastanza chiaro a tutti, ma è giusto aspettare fino alla fine. Non si possono rinnegare le origini. Per me c'è il ricordo di quando ero ragazzo, di quando seguivo dal vivo le gare al Partenio. È una passione che mi occupa le domeniche e condiziona il mio umore nel fine settimana... e nel lunedì successivo. C'è attesa, con garbato e scaramantico ottimismo”.
Poi, sulla questione legata allo stadio: “Mi hanno già informato che esiste questo problema. Credo che i tecnici del Viminale ci stiano già lavorando, ma non dipende solo da noi: il Ministero non può imporre un cambiamento di sede. So però che si sta dialogando con i vertici della Lega Pro e con le società interessate. Se ci sarà una logica di buonsenso per mitigare il rischio, adottando una decisione condivisa, credo si potrà accontentare un po’ tutti. Sarà importante trovare un punto di equilibrio per garantire, come è doveroso, la possibilità di assistere alla partita e, eventualmente, festeggiare – e questo non solo per l’Avellino: lo avremmo fatto con qualsiasi altra squadra”.
