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TMW RADIO - Corvino: "In Italia non c'è più una scuola di dirigenti. Vince l'improvvisazione"

di Tommaso Maschio

Il dirigente del Lecce Pantaleo Corvino a TMW Radio, durante Maracanà, ha parlato anche di come ha costruito la squadra che ha conquistato la promozione in Serie A in questa stagione criticando nel contempo l'andamento del calcio italiano che negli ultimi tempi, anche per l'arrivo delle proprietà stranieri, sembra aver accantonato la creazione di dirigenti: "Io sono arrivato neanche due anni fa ed era una squadra che arrivava da una retrocessione, che è pesata molto a livello economico. La strada intrapresa l'anno della Serie A aveva portato a 15 prestiti e a fine stagioni ci siamo trovati in un club senza patrimonio tecnico. Abbiamo dovuto abbassare il monte ingaggi e ringiovanire la rosa. Non era facile rimanere ad alto livello, ma era fondamentale per essere sostenibili nel lungo tempo. I giocatori bravi hanno dei costi. Quando ho potuto, ho investito, come con Coda e Di Mariano, ma in certi ruoli sono dovuto andare all'estero in mercati sostenibili. E abbiamo ottenuto il mix giusto per arrivare a questo risultato. - continua Corvino - Il calcio italiano è alterato oggi, non c'è più una scuola di management, una scuola di dirigenti vera. Oggi è più improvvisazione. Non ci sono più i manager di una volta. Solo quello di essere proprietà capaci economicamente di sostenere un club. Il calcio è un'azienda, deve tornare a esserci una scuola di manager importante. Quello che di nuovo arriva sta alterando ancor di più il nostro calcio".


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