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Sassuolo, Carnevali: "Berardi è sempre un bel intrigo. Trattenuti i 3 big che volevamo"

di Tommaso Maschio

Berardi? Dovrebbe tornare a fine ottobre”. L’amministratore delegato del Sassuolo Giovanni Carnevali ha parlato così ai microfoni di Radio 24 facendo il punto sul rientro del capitano, nonché stella, dei neroverdi dopo l’infortunio subito nella scorsa stagione: “Ovviamente diciamo fine mese, ma dobbiamo capire come starà, il recupero sta andando bene e stiamo alla finestra. Poi a novembre e dicembre, quando si parlerà di mercato, faremo le nostre valutazioni, ma lui è il nostro campione e vorremmo tenerlo per sempre. Dovremo però vedere se ci saranno le condizioni, quali saranno le sue volontà, è sempre un bel intrigo".

Spazio poi all’avvio della stagione neroverde: “Sappiamo che il nostro è un percorso difficile e complicato fin dall’inizio, avevamo un gruppo di calciatori che sapevamo non sarebbero rimasti, ma volevamo trattenerne tre come Doig, Thorstveldt e Laurienté e siamo riusciti a farlo nonostante le richieste da club stranieri e abbiamo aggiunto anche vari giovani, ricordiamo che l'anno scorso abbiamo vinto lo Scudetto e poi quest'anno la Supercoppa, sapendo che la B è complicata e difficile, è un campionato che noi conosciamo poco. - prosegue Carnevali come riporta Sassuolonews.net - È arrivato Grosso e sono fiducioso perché è un ottimo allenatore sul campo che potrà aiutare in questo nostro cammino. Non sarà facile, ma vogliamo risalire al più presto”.

Carnevali infine si sofferma sulle sfide e le priorità del nostro calcio con un occhio alle elezioni del presidente della Lega B: “Dobbiamo trovare persone che abbiano una visione internazionale, la Lega sta lavorando molto si questo e credo si possa costruire un percorso di un certo tipo, ma la cosa più difficile è quella di metterci tutti assieme per il bene del calcio, magari facendo anche ogni tanto un passo indietro rispetto al proprio club. - conclude Carnevali – Lo sto scoprendo anche in Lega B, non avrei mai immaginato che anche qui ci fossero tante società con idee diverse, ma ci stiamo lavorando. Quando si parla di calcio si parla di soldi, quelle che giocano le Coppe, non si pensano alle fatiche, ai sacrifici che vengono fatti sui ragazzi e a quel punto c'è anche un intervento di politica sportiva e diventa tutto complicato".


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