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Di padre in figlio. Pierpaolo Bisoli: "E' bello che Dimitri stia diventando una bandiera del Brescia"

di Claudia Marrone

Di padre in figlio: Brescia può essere infatti questione di famiglia.
Dopo i trascorsi di Pierpaolo Bisoli a inizio nuovo millennio, tra le Rondinelle ha iniziato a distinguersi, nella stretta attualità, il figlio Dimitri, del quale il tecnico ha parlato a bresciaingol.com: "Da me non è mai stato aiutato, si è fatto da solo. Non gli ho mai trovato una squadra, erano le varie compagini a cercarlo, io potevo solo dargli dei piccoli consigli, ma volevo che si creasse il suo percorso. Non ho mai voluto lucrare su di lui nonostante venissi chiamato dalle varie squadre per avere informazioni su mio figlio. Non cerco mai d’invadere la professione di Dimitri e infatti è lui che mi chiede dei consigli calcistici proprio per evitare di creare interferenze alla sua carriera, anche perché io gli parlo sempre da padre. Mio figlio ultimamente ha passato un brutto periodo, sua mamma e suo fratello lo hanno aiutato tantissimo, io ero l’ultimo solo perché affronto i problemi più di petto però non smetterò mai di essere vicino a lui. Quando giocavo a Brescia aveva 6 anni: è molto bello che lui sia tornatoli e che stia diventando una bandiera per la squadra. Sono felice che tra Dimitri e i tifosi ci sia un reciproco rapporto di affetto, io sono di una mentalità vecchia, ma penso che sia molto meglio essere una leggenda di una squadra che guadagnare molti soldi”.


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