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Cittadella, D'Urso indagato per omicidio stradale: ora rischia il processo

di Claudia Marrone

Si è chiusa l'inchiesta per omicidio stradale che vede coinvolto il centrocampista del Cittadella Christian D’Urso per la morte di un collaboratore del club, Lino Simonetto, investito in pieno in un incrocio a due passi dallo stadio "Tombolato". Come si legge sul Il Mattino di Padova, "secondo il pubblico ministero Roberto Piccione, sarebbe netta la responsabilità del calciatore 23enne, ma la marcia verso il processo non è così scontata. L’imputato (difeso dall’avvocato Alessandro Racano del foro di Milano) ha chiesto di essere sentito, richiesta legittima se formulata entro i 20 giorni dalla conclusione dell’indagine".

Stando a quando riferisce il citato quotidiano, il calciatore, "secondo la ricostruzione del tecnico avrebbe preso la curva troppo stretta, invadendo l’opposta corsia di marcia dove si trovava Simonetto in sella alla sua bicicletta. Ben diverso il quadro proposto dalla difesa del calciatore che si è affidato alla consulenza tecnica di Riccardo Falco, contestando gli errori di manovra in capo a D’Urso".

L'incidente cui si riferisce il caso, risale al "23 aprile scorso intorno alle 9.30. Lino Simonetto esce di casa, sale in bicicletta e si avvia al bar dello stadio per bere un caffè e leggersi il giornale. A 500 metri da casa, incrocia l’auto di D’Urso ed è scontro. Il pensionato cade a terra e poi si rialza barcollando. Viene chiamata un’ ambulanza e il paziente è trasferito in ospedale a Cittadella dove parla fino alle 13. Poi l’improvviso peggioramento e il trasferimento alle 19 nell’Azienda ospedaliera di Padova per essere operato. Sei giorni di agonia, infine la morte".


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