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ChievoVerona, Aglietti: "Senza sostegni da una parte della B in giù si rischia l'implosione"

di Tommaso Maschio

Il tecnico del ChievoVerona Alfredo Aglietti ha parlato della situazione che vive il calcio spiegando soffermandosi anche sul possibile taglio degli stipendi: “Da calciatore non avrei avuto problemi a rinunciare a uno o due mesi di stipendio, meglio questo che rischiare di restare disoccupati. Però mi arrabbiamo quando ci si limita a parlare di campioni come Cristiano Ronaldo e non si pensa ai giocatori di Serie C che fanno una vita normale e guadagnano sui duemila euro al mese. - continua Aglietti al Corriere di Verona - A prescindere dai calciatori, il pallone è un’azienda con tante persone che guadagnano come un lavoratore dell’Ilva o della Fiat, e queste persone vanno tutelate. Esiste una filiera e la disoccupazione alle stelle riguarderà anche il nostro mondo. Senza sostegni, da una parte della B in giù si rischia l’implosione. Ripartenza? Si riparte quando si riparte. Torniamo ad allenarci il 15 maggio e il 20 giochiamo? Va bene. Spero che il calcio non tiri fuori interessi personali. Saremo tutti sullo stesso piano”.


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