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Ascoli, Ducci: "Gettate le base per il futuro. Salvezza? Difficile spiegare cosa ho provato"

di Tommaso Maschio

Il direttore generale dell’Ascoli Piero Ducci ha parlato al magazine Passione Ascoli facendo il punto dell’ultima annata e soffermandosi in particolare sulla salvezza in rimonta: “Per chi non ha vissuto fin dall’inizio questa esperienza le sensazioni date dalla salvezza sono difficili da spiegare e capire. Ho cominciato la mia avventura in bianconero in modo inaspettato, non pensavo che avrei intrapreso un nuovo percorso professionale, di solito sono sempre rimasto fedele a lungo al club per il quale ho lavorato, la mia permanenza di 27 anni al Milan lo testimonia. Ero in Serie A, alla Fiorentina, pensavo di restare lì a lungo e invece con l’Ascoli ho iniziato una nuova scommessa, mi sono misurato con un campionato diverso, con tante corazzate ai nastri di partenza. E questo ha dato ancora maggiore valore al risultato, una impresa doppia. Le priorità al mio arrivo erano la ricostruzione della squadra e improntare la programmazione. C’era in embrione un progetto di società e di squadra che andava portato avanti in tutti i settori, andava organizzata la società e condotta in maniera corretta nei flussi operativi. L’aspetto più complicato era pensare un progetto che desse una nuova identità a un Ascoli che fino a quel momento aveva vissuto di prestiti. La stagione 2019/20 si era conclusa con una squadra costituita per 8/11 da prestiti, non c’era un tesoretto da poter prevedere, andavano quindi gettate basi concrete e messe in atto delle idee. - continua Ducci come riporta il sito del club - Ho sempre creduto nei valori tecnici e morali di questa squadra, sapevo da uomo di calcio che c’erano delle deficienze che andavano colmate a gennaio, d’altra parte il percorso iniziale era stato tracciato velocemente. L’aver centrato finalmente l’allenatore è stato fondamentale. Il tecnico ha avuto grandissimo merito, col contributo straordinario di Polito nello spogliatoio. L’Ascoli si deve autofinanziare attraverso le plusvalenze, un discorso iniziato quest’anno e che può dare frutti non prima di due o tre anni. Quest’anno si sono gettate le basi, è stato l’anno zero e ora c’è una base da cui si può ripartite e che va ampliata e consolidata”.


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