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Vialli: "Mancini sereno, non deve dimostrare nulla. Cancro un compagno che spero se ne vada"

di Luca Bargellini

All’interno della trasmissione “Sogno Azzurro” il documentario sulla Nazionale italiana allenata di Roberto Mancini ha parlato Gianluca Vialli, dirigente accompagnatore della selezione: “Mancini è un leader serio, tranquillo che non deve dimostrare più niente a nessuno. C’è grande equilibrio, grande disciplina e libertà. Ci sono delle regole ma si fida dei giocatori. Con Mancini ci siamo conosciuti in Nazionale quando eravamo ragazzini. Era un giocatore forte, tecnico, velocissimo. Ricordo che la prima volta insieme mangiammo e parlammo della Samp. A Genova avevamo la stessa idea di vita, condividevamo tutto. Roberto era un giocatore di classe, che faceva divertire, era bello da vedere. Eravamo intercambiabile. Nei miei gol c’era il suo piede e nei suoi il mio. La battaglia contro il cancro? Ci son tante persone che mi guardano per ciò che mi è successo e pensano di poter star bene anche loro. Sono stato un giocatore e un uomo forte e vulnerabile. Qualcuno si può essere riconosciuto con la voglia di fare qualcosa d’importante. Il cancro è più forte di me e se lo combatti perdi. Lui è un compagno di viaggio, a testa bassa, senza mollare, sperando che un giorno si stanchi e mi lasci vivere serenamente gli anni che ho davanti”.


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