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TMW - Addio Decreto Crescita? Branchini: "Penalizza gli italiani. Lo lascerei solo per i top player"

di Simone Bernabei
Fonte: da Londra, Raimondo De Magistris

L'agente Giovanni Branchini ha parlato della probabile prossima cancellazione del Decreto Crescita per quel che riguarda i calciatori. Queste le sue parole dall'Ambasciata italiana a Londra, in attesa di Inghilterra-Italia di questa sera:

Perché si va a togliere il decreto Crescita?
"Il movimento nasce da un'esigenza di proteggere e non discriminare i calciatori italiani, soprattutto quelli di fascia medio-bassa. Questo dispositivo li discriminava in maniera chiara ed evidente. C'è una cosa che lascia perplessi, premesso che non conosco la stesura definitiva: mi auguro che si sia analizzata la possibilità di mantenere in vita il decreto per quegli atleti di livello assoluto che quindi sono un patrimonio per il movimento calcistico italiano. Il grande campione che viene in Italia fa del bene anche ai piccoli e giovani calciatori italiani. Il Decreto Crescita sarebbe opportuno applicarlo per i calciatori con stipendi da 4-5 milioni in su, perché danno prestigio. Tra un italiano e uno straniero, però, non vedo perché l'italiano debba essere discriminato".

Gli italiani sono stati effettivamente penalizzati?
"Credo che abbia penalizzato coloro che non hanno avuto l'opportunità di giocare un campionato intero, di trovare un contratto in Lega Pro o Serie B perché al posto loro è arrivato uno sloveno o un croato che magari ha la stessa storia sportiva. Per questa per me è una penalizzazione, solo con la competizione tu puoi evolverti e raggiungere un livello più alto".


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