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Stankovic: "In Italia alcune cose non mi piacciono. Spero che Eriksson non molli"

di Alessandra Stefanelli

Nel corso della lunga intervista concessa a '90° Minuto', Dejan Stankovic parla anche della possibilità di tornare ad allenare in Serie A un domani: "Non lo so, ci sono pro e contro - ha ammesso -. Ci sono tante cose che non mi piacciono dell'Italia, però tre giorni puoi diventare un fenomeno oppure uno da mandare via. L'allenatore va difeso di più, se lo hai preso è perché ci devi credere".

Poi sugli allenatori avuti in carriera: "Sono arrivato alla Lazio a 19 anni, molte volte ho detto di essere stato fortunato ad aver avuto Eriksson come primo allenatore italiano. È una persona perbene, nel modo di fare e di allenare. Ha influenzato molti di noi che sono diventati allenatori, specie quelli che stanno lavorando da più tempo. Porto il suo modo di trattare i giovani, se sono diventato un uomo migliore è grazie a lui. Gli auguro di non mollare, di lottare, siamo tutti con lui. Eriksson deve essere fiero di vedere 8-9 giocatori della Lazio diventare allenatori e deve seguirci per molto tempo. Difficile parlarne, un anno fa ci ha lasciati Sinisa Mihajlovic; queste notizie ti riportano indietro, spero che Sven non molli".


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