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Stadio Milan, il sindaco di San Donato: "Indagini sul club? Per noi nessun dubbio"

di Ivan Cardia

Il comune di San Donato resta pronto ad accogliere lo stadio del Milan. Il club rossonero, come noto, ha rilevato nell'area dei terreni - circa 256.000 metri quadrati - dove costruire la propria casa del futuro. Una location che ufficialmente resta il piano A del Diavolo, in attesa di capire le prospettive legate a un'eventuale ristrutturazione di San Siro: entro giugno, difatti, la società WeBuild dovrà mettere sulle scrivanie di Inter e Milan uno studio di fattibilità legato al rifacimento del Meazza.

Nel frattempo, San Donato vota sì allo stadio. Nella giornata di ieri, si legge su Calcio&Finanza, il consiglio comunale ha infatti respinto la mozione presentata per sospendere l’iter verso l’accordo di programma per la realizzazione del nuovo stadio del Milan. È intervenuto anche il sindaco Francesco Squeri, che ha fatto il punto sul progetto: "Confermo di tenere informati il consiglio e la città sugli sviluppi che avrà il percorso che avvierò nei prossimi giorni. La mozione non ha i contenuti per essere trattata e chiedo ai consiglieri di respingerla.

Noi vogliamo portare avanti un progetto che si svilupperà in un accordo di programma - ha spiegato Squeri - perché la città di San Donato possa avere tanti vantaggi e pochi svantaggi. Se non avrà questi requisiti, valuteremo di conseguenza. È un progetto di interesse sovracomunale e sono coinvolti enti come Regione Lombardia, Città Metropolitana e Ferrovie dello Stato. Si stanno facendo tantissimi incontri tecnici e nessuno ha avanzato dubbi sul fatto che il Milan sia sottoposto a delle indagini. Non hanno portato avanti queste considerazioni e non vedo perché non si possa andare avanti con l’accordo di programma".


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