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Sacchi: "In Nazionale è più difficile impostare una costruzione dal basso. Vi spiego"

di Pierpaolo Matrone

Impostare una costruzione dal basso è più difficile in Nazionale che nei club. E' questo il concetto espresso da Arrigo Sacchi oggi su La Gazzetta dello Sport. Il ragionamento parte, ovviamente, dagli allenamenti. E dall'impossibilità, per Luciano Spalletti, di poter provare e riprovare l'uscita dal basso per assorbire tutti i meccanismi.

Lo storico ex allenatore del Milan la pensa così: "Si deve fare se gli interpreti lavorano molto in allenamento e se i meccanismi diventano quasi automatici. Bisogna provare e riprovare. All’inizio è normale pagare un conto salato. L’Inter, ad esempio, sta dominando il campionato, costruisce da dietro e lo fa benissimo. Ma Inzaghi, rispetto a Spalletti, ha i calciatori a disposizione tutta la settimana e mica soltanto pochi giorni in un mese".

Nel match contro il Venezuela, giovedì sera, l'Italia ha fatto fatica ad uscire dal basso nella prima parte di gara, con l'inedito schieramento con la difesa a tre. Tutto è migliorato poi con il 4-3-3.


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