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Roma ridimensionata. Per essere una big, serve una rosa large

di Simone Lorini

È una Roma costretta a tornare a casa con la consapevolezza di aver mancato due occasioni molto importanti in settimana per dimostrare di essere tornata a certi livelli, quelli che secondo alcuni competerebbero alla squadra di Fonseca. Dopo lo scivolone, ben più grave, in Europa League contro il Borussia Moenchengladbach, anche a Parma i giallorossi si confermano ampiamente in riserva e incapaci di trovare soluzioni alternative a quelle già trovate per uscire dall'empasse causata dai tanti infortuni dei primi mesi di avventura dell'ex tecnico dello Shakhtar Donetsk.

Il buon lavoro fatto sul mercato inserendo giocatori indubbiamente utili come Veretout, Mancini, Pau Lopez, Spinazzola e Smalling, non sembra completo al punto da poter definire la Roma una big del nostro campionato. La fortuna non ha aiutato Fonseca, questo è vero, ma l'evidente idiosincrasia del tecnico verso alcuni elementi (Florenzi?) e l'ossessione per altri (Kolarov e Dzeko, assolutamente spremuti) ha portato la squadra in una situazione di forte stanchezza, non certo ideale per chi è già propenso all'infortunio. Un paio di ritocchi dal mercato di riparazione, magari mandando a giocare altrove chi non è riuscito a entrare nel cuore del tecnico lusitano, sembrano essere assolutamente necessari insomma.


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