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Rodri sui calendari ingolfati: "Noi calciatori siamo vicini al punto di rottura..."

di Simone Bernabei

Fin dalla scorsa stagione, il centrocampista del Manchester City Rodri è stato uno dei giocatori più in vista nella "lotta" ai calendari ingolfati, con alcuni calciatori che all'interno della singola stagione raggiungono anche le 70 partite giocate. Questo il pensiero dello spagnolo alla vigilia del match contro l'Inter in Champions League.

Si parla tanto di quante partite si giocheranno in questa stagione, qual è un numero giusto secondo te?
"Non so dire un numero esatto, di sicuro non 70. Credo che un giocatore possa dare il suo meglio tra le 40 e le 50 partite, dopodiché il livello medio delle prestazioni crolli. Nella mia opinione il numero di partite che giocheremo in questa stagione è troppo elevato, credo che non tutto debba dipendere dai soldi o dal marketing. Io quando riposo gioco meglio, e penso che la gente voglia vedere un calcio di qualità migliore".

C'è un tema di calo della qualità del calcio da questo punto di vista?
"Penso che si veda già a inizio stagione, sono d'accordo. Bisogna capire quali sono gli obiettivi: io giocherei meno ma meglio".

Come sta la squadra a livello mentale?
"Ci sono tanti impegni e poche pause, bisogna ripartire subito e credo che la stagione sia iniziata benissimo, anche grazie a Haaland che ci ha reso facile il tutto. La chiave penso sia concentrarsi a livello mentale, essere forte".

Si riesce a staccare durante una pausa estiva così breve?
"Ho avuto un mese per recuperare, è stato ottimo. Penso che sarebbe stato meglio fermarsi un po' di più, poter staccare un attimo è una cosa che aiuta molto anche a livello di salute mentale".

Arriverà un punto in cui i calciatori arriveranno alla rottura vera e propria?
"Sì, e penso che ci siamo vicini. Penso che tutti i giocatori abbiano la stessa idea, chiedete a chi volete. Arriverà un momento...ma non so cosa succederà. È qualcosa che ci preoccupa".

State iniziando a discutere tra giocatori di cosa poter fare per questa situazione?
"Non lo so, io posso parlare solo di Spagna e City. Ma è qualcosa di cui siamo preoccupati. Ovviamente, la situazione non è uguale per tutti, perché non tutti arrivano a giocare 60-70 partite stagionali, ma l'idea è condivisa".


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