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Quarantena, ennesimo no del CTS a eccezioni. E il nodo resta lì, almeno per ora

di Ivan Cardia

Quarantena sì, quarantena no. La spada di Damocle resta lì. Penzoloni sulla testa del calcio che si appresta a ripartire. I club di A, anche attraverso i propri rappresentanti e consulenti medici, chiedono a gran voce che la regola cambi: 14 giorni di isolamento, in caso di nuova positività, sarebbero una pietra tombale sulla conclusione della stagione 2019/2020.

Dal CTS ennesimo no. L’ha esplicitato a parole uno dei suoi esponenti più illustri, il professor Locatelli: se c’è una regola che vale per tutti, non si vede perché debbano farsi eccezioni per il calcio. È una posizione, quella del comitato di supporto al Governo, che è sempre stata granitica sin dalle prime battute dialettiche tra il pallone e l’esecutivo. Meno sei alla prima sfida di Coppa Italia, al ritorno che aspettiamo tutti. Ma, per ora, il nodo quarantena sta lì, sul groppone della Serie A.


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