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Poca Polonia o troppa Italia? C'è da migliorare in attacco, manca il solito centravanti

di Andrea Losapio

Doveva essere vittoria e vittoria è stata. L'Italia è troppo forte per la Polonia, messa in campo in maniera molto diligente da Brzeczek, forse più per cercare un pareggio che non per andare all'arma bianca alla conquista di Reggio Emilia. Così sorprende, fino a un certo punto, la facilità con cui gli azzurri si sbarazzano dei rivali, senza subire un tiro in porta e maledicendo il pareggio contro la Bosnia dell'andata, altrimenti la qualificazione alle finali di Nations League sarebbe già cosa fatta. Certo, la partita di Sarajevo, in programma mercoledì, non sembra un ostacolo insormontabile, tutt'altro. Non una passeggiata, ma sicuramente ci sarà una Bosnia dimessa e già battuta due volte su due nelle qualificazioni agli europei, senza particolari difficoltà.

Con tante assenze l'Italia comunque piace. Perché da centrocampo in giù rischia di avere pochissimi rivali anche a livello europeo, mentre c'è qualcosa da mettere a posto in attacco. Belotti non segna, Bernardeschi è bello da vedere ma non concreto nel momento di incidere, tanto che bisogna attendere il gol di Berardi per chiudere la questione Polonia, tenuta in vita fino a sei minuti dalla fine solo per onor di cronaca. C'è quindi la possibilità di ospitare una Nations in Italia, manifestazione che vedrebbe la Francia campione del Mondo come gradita ospite, probabilmente il Belgio primo nel ranking, poi una fra Germania e Spagna, per tre partite da urlo. Per capire anche a che livello è quest'Italia.

Così, in ultima analisi, c'è sempre la questione centravanti. Al Mapei Stadium probabilmente ci sarebbe stato Caputo, lo Schillaci di questo anno, quello che potrebbe essere il terzo incomodo fra Belotti e Immobile. Si vedrà. Intanto una serata troppo azzurra e bella, in attesa di vivere anche altre situazioni.


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