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Per la Lazio vale la legge Caicedo: nel recupero il Panterone meglio di Renato Cesarini

di Riccardo Caponetti
Fonte: Dall'inviato a Roma

Ventisei punti. Dal 2016, anno in cui è arrivato a Roma tra lo scetticismo della piazza, a ieri, questi sono i punti che i 23 gol di Caicedo in campionato hanno fruttato per la Lazio. Una squadra che non molla mai, che lotta e gioca fino all'ultimo secondo. Fino a quando, appunto, non segna l'attaccante ecuadoriano, al terzo gol consecutivo nel finale in una settimana. Ieri ha punito la Juventus al 95', la scorsa domenica il Torino al 94' (dopo il gol di Immobile al 92') e mercoledì, in Champions, ha firmato il pareggio in Russia in casa dello Zenit all'82. In totale ha segnato 6 volte nei minuti di recupero, uno in più di Renato Cesarini, da cui deriva il detto segnare il "zona Cesarini". Ora è lecito chiamarla "zona Caiedo", anche se il Panterone non si sbilancia e dimostra ancora di essere un vero uomo squadra. "Il merito non è mio, ma di tutti. L'azione del gol è tutta del Tucu Correa".

Ogni estate sembra essere sempre sul punto di lasciare Formello salvo rimanere ed essere decisivo. Per la gioia di mister Inzaghi, che ieri ha rivendicato la sua importanza: "Alla fine del primo anno, anche dopo l'errore di Crotone, ho chiesto alla società di tenere Caicedo, il giocatore ideale per completare il reparto. Sa che ha davanti Immobile e si fa trovare sempre pronto. È una grandissima persona". Un ragazzo apprezzato molto anche dallo stesso Immobile, che su Instagram dopo la rete di ieri gli ha dedicato una canzone con scritto: "Io ti amo bestione!".


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