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Parla Tacconi: "Fortunato nella tragedia. Ad aprile torno allo Stadium, una Juve di gattini"

di Ivan Cardia

"Facciamoci due risate". Stefano Tacconi torna a parlare e lo fa sulle pagine di SportWeek. L'ex portiere, a due anni dall'aneurisma che lo ha fatto temere per la sua vita, racconta così quel 23 aprile 2022: "Io non ricordo nulla, mi sono svegliato in ospedale con la mia famiglia. Ora va un po' meglio, a parte le contratture".

Suo figlio Andrea ha testimoniato che da Natale riesce a fare a meno delle stampelle.
"Piano…. Diciamo che ho voluto fare un regalo alla mia famiglia. Ora uso una stampella. Ogni tanto mi fermo e penso che posso raccontare la mia storia, nella tragedia sono stato fortunato".

Falsi amici scoperti?
"Sì, ho eliminato diversi numeri di telefono e fatto pulizia. Da alcuni mi aspetto ancora una chiamata, chissà se arriverà. Altri si sono dimostrati amici veri. Gli ex compagni? Si sono fatti sentire. Ma anche il mio amico Zenga".

Addio ad alcol e sigarette?
"La vera fatica sono le sigarette. Me ne facevo una pure all'intervallo, insieme a Platini. Pensi che anche dopo l'aneurisma mi mancavano così tanto che alla fine qualcuno si impietosiva e me ne dava una".

Ancora tifoso della Juve?
"Certo. Ad aprile tornerò allo Stadium contro il Milan. Anche se questa Juve non ci azzecca nulla, il gioco di Allegri è noioso e la squadra piatta. Noi avevamo Furino e Tardelli, oggi vedo tanti gattini".


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