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Pace armata, tensioni sull'asse Inter-Juve. E per Chiesa è lotta aperta

di Gianluigi Longari

Una pace armata, che coinvolge direttamente i rapporti e le decisioni tra i protagonisti dei ribaltoni che caratterizzeranno i giorni e le settimane che verranno. Potrebbe essere definita quiete prima della tempesta, se solo le dichiarazioni dei protagonisti avessero anche solo lontanamente a che fare con la tranquillità. Invece Spalletti ha fatto preciso ed esplicito riferimento alle scelte di Marotta, ed alla libertà del proprio amministratore delegato di cercare il meglio per la squadra che rappresenta. Dichiarazioni che si allineano alla tensione già elevata palesata da buona parte della stagione, e che fanno da preludio al temporale annunciato che porterà Antonio Conte sulla panchina dei nerazzurri. Un contesto di rapporti tesi che si allarga, estendendosi all’universo Juventus, laddove Nedved liquida la questione Allegri con un laconico “Chi vivrà vedrà”, ed il tecnico in fervida attesa del faccia a faccia con il suo presidente risponde facendo spallucce e rilanciando in riferimento al rendimento sotto le aspettative di alcuni dei giocatori cui la società aveva affidato il sogno europeo.
Da qui il punto d’unione, quello legato all’obiettivo comune che in chiave mercato animerà le serate estive delle due dirigenze. Se da un lato la Juventus ha già avviato i contatti con la Fiorentina per Federico Chiesa, ponendosi in una condizione di conclamata pole position, dall’altro ci sono Marotta ed Ausilio, che proprio nel figlio d’arte gigliato ripongono la volontà di mostrare definitivamente i muscoli alla controparte. Un all in di mercato testimoniato dal violento inserimento dei nerazzurri nella trattativa, volto a scompaginare le carte in tavola programmando l’ennesimo ribaltone di un’estate che sembra avere fretta di prendere il via.


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