.

Napoli, De Laurentiis si rivolge a Draghi: "Perché non pensa al calcio?"

di Pietro Lazzerini

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, è tornato a parlare in pubblico dall'hotel Saint Regis di Roma, dopo un lungo silenzio stampa rivolgendosi immediatamente al Premier Mario Draghi: "Tra poco pubblicheremo i calendari e a Draghi voglio fare una domanda, visto che deve prendere atto che ci sono più di 30 milioni di italiani che trovano nel calcio una valvola di sfogo. L'80% di questi sono uomini che lavorano per il paese. Caro Draghi, perché tu ti disinteressi completamente al mondo del calcio? Perché tu che hai una grande credibilità e rispettabilità in Europa, non convinci i tuoi colleghi di resettare tutti le partenze dei campionati, posticipandone l'inizio a una data che sia foriera di serenità sul piano vaccinale? Perché in Europa non è nata una obbligatorietà ai vaccini mentre si sentono molte persone che non vogliono vaccinarsi. Draghi, forse non hai considerato che qui in Italia, il calcio ha una valenza economica molto importante. Però guarda caso, per colpa del Covid è sotto di un miliardo e mezzo che pesa. Ma non mi sembra che il governo italiano si sia messo una mano sulla coscienza levando lacci e laccioli burocratici e apriamo una porta di innovazione cercando di verificare come sanare i bilanci tutti in rosso grazie al Covid. Bisogna trovare una soluzione, caro Draghi. Se il calcio è una panacea a tutti i soprusi e si va in ufficio il lunedì con uno spirito entusiasta perché ci si può confrontare sul calcio, è un processo che va difeso. Draghi, ti scongiuro: c'è tanto da lavorare nel calcio e non è mai stato fatto niente. Sono 40 anni che diciamo che c'è una legge sbagliata e nessuno la cancella. Perché si dice che ci deve pensare il Governo, che non fa nulla".


CLICCA QUI PER LEGGERE LA CONFERENZA INTEGRALE!
Altre notizie