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Moratti: "Da Calciopoli uscimmo umiliati. Partecipavamo al campionato per niente"

di Alessio Del Lungo

Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, ha rilasciato una lunga intervista alla Gazzetta di Parma, ripercorrendo la sua carriera al timone dei nerazzurri. Nessun dubbio su quale sia stato il momento più doloroso alla guida del club: "Calciopoli. È un colpo al cuore per tutto il movimento, anni difficili per tutti, ma soprattutto per noi, privati di vittorie che avevamo meritato sul campo. Da quel periodo terribile ne uscimmo umiliati. Si può pensare che le avversità generino nuove forze, nuovi inizi, ed è sicuramente una bella filosofia".

C'è però qualcosa che non va giù a Moratti: "In quegli anni vivemmo la sensazione di far parte di un gioco più grande di noi, dove tutto era deciso secondo regole delle quali eravamo all'oscuro. Partecipavamo al campionato, si può dire, per niente: una sensazione opprimente. Ma Calciopoli non è stata una sorpresa. La sorpresa era il muro di omertà che gran parte del calcio aveva costruito per anni intorno a questa vicenda".


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