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Milan, priorità Donnarumma: il rinnovo tra stipendi e (possibili) offerte

di Tommaso Bonan

Terminato il mercato, il Milan si trova ora davanti alla necessità di allungare il vincolo di Gianluigi Donnarumma oltre il 2021: impensabile, infatti, ritrovarsi tra un anno con il portiere in scadenza. Dovesse accadere - sottolinea il Corriere dello Sport - il club rossonero sarebbe quasi obbligato a cederlo e, per di più, ad una cifra fatalmente inferiore rispetto al suo valore.

Cedibile o incedibile? - Questo - si legge - non significa che il portiere sia ritenuto tassativamente incedibile. Al contrario, come accaduto anche questa estate, l’eventualità di sacrificarlo è tenuta in considerazione - quanto ricavato verrebbe registrato a bilancio come totale plusvalenza - ma solo davanti ad un’offerta ritenuta adeguata. Non lo era quella presentata dal Paris Saint Germain, vale a dire il cartellino di Areola con un conguaglio di 20 milioni. Tra un anno, però, senza rinnovo di contratto, chi si farà avanti per Gigio metterà sul tavolo proposte decisamente inferiori a quella del PSG.

Questione stipendio - Tuttavia, c’è un fondamentale nodo da sciogliere in questa vicenda. Ovvero che il Milan vuole sì rinnovare a tutti i costi il contratto di Donnarumma, ma spinge anche per un taglio del suo ingaggio: insomma, non più i 6 milioni di euro netti concessi nell’estate 2017 dalla coppa Fassone-Mirabelli, ma al massimo 5. Su queste basi, la trattativa potrebbe trasformarsi presto in un vero e proprio braccio di ferro, anche se la volontà di Donnarumma di restare al Milan è fuori discussione.


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