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Milan, Fonseca: "Critiche prima e elogi ora, noi latinos siamo così. Io devo avere equilibrio"

di Simone Bernabei

Ha parlato anche della sua personale situazione al Milan, il tecnico portoghese Paulo Fonseca. In conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Lecce di domani sera, l'allenatore rossonero ha così commentato:

Quanto somiglia questo Milan al Milan che ha in testa?
"Siamo lontani, siamo lontani. Difensivamente non siamo cresciuti tanto, mi piacerebbe avere altre cose, ma poi ci sono le caratteristiche dei giocatori... Offensivamente dobbiamo crescere tanto. Stiamo lavorando per farlo, abbiamo tanto da migliorare".

Prima del derby era sull'orlo dell'esonero, dopo il derby è un genio... Se lo aspettava così il calcio italiano?
"Noi latinos siamo così, i portoghesi sono lo stesso. A Roma era lo stesso: se vinciamo siamo i migliori, se perdiamo... Non voglio dire questa parola (ride, ndr). Io non ho guardato niente in questa settimana, perché per me non è cambiato niente. Quando ero in Portogallo, mio figlio mi diceva che i tifosi erano arrabbiati con me... Io gli rispondevo: 'Gli stessi tifosi che oggi sono arrabbiati, domani mi batteranno le mani'. È normale, il calcio è così: allegria quando si vince, tristezza quando non si vince. Essere tifosi è essere questo, irrazionali, che è per l'amore dei tifosi, ma io sono l'allenatore, devo essere equilibrato. Non ho nessun sentimento per chi era contro di me e che ora sono con me".


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