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LIVE TMW - Jorginho: "Io per il Pallone d'Oro? Gioire coi compagni è meglio che farlo da solo"

di Marco Conterio
Fonte: dall'inviato di TMW a Euro 2020 - da Coverciano

Tra due giorni l'Italia sfida il Belgio di Romelu Lukaku e di Kevin de Bruyne e in conferenza stampa dal Media Centre di Coverciano c'è il regista azzurro e del Chelsea, Jorginho.

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Su Mancini "Crede in noi e lo sentiamo. Ci trasmette fiducia, ci fa sentire forti. Ci dà una grossa mano anche sul campo. E' sempre stato vicino al gruppo lungo tutto questo percorso, lo sta facendo molto bene".
Sul Pallone d'Oro "Non ci penso. Tutto quello che accade è solo una conseguenza del lavoro che viene svolto. La mia priorità, sinceramente, è pensare al gruppo, viene prima di tutto. Gioire insieme ai compagni, agli amici, è più bello che gioire da solo".
Sugli errori da non fare "I ragazzi sono consapevoli che in questo percorso non puoi sbagliare. L'errore sarebbe pensare di aver fatto qualcosa di grande. I ragazzi sanno che bisogna sempre lavorare, ancora di più. Per raggiungere grandi cose servono sacrifici: il cammino è quello giusto, serve stringere i denti, lo stiamo facendo. Ogni volta che vinci devi essere felice, lavori per quello".
Sul futuro "Io allenatore? Non lo so. Potrei farlo, ma quando inizi a fare l'allenatore non hai più vita privata... Vedremo".
Sulla gara col Belgio "Fossi il ct darei fiducia, informazioni che aiutano. Serve rispettare la prima del ranking. Tutte hanno dei punti deboli, fossi l'allenatore cercherei i loro punti deboli e vorrei evitare i loro punti di forza".
Su De Bruyne "Mancini non mi ha chiesto consigli a riguardo, è lui l'allenatore. Da un lato non so se sia bello o no vederlo più volte... Fa la differenza, ha un'intelligenza calcistica di altissimo livello, sopra il normale. Cercare di fermarlo è dura, trova sempre spazi. Un modo è quello di limitarlo negli spazi tra le linee, dobbiamo limitare i suoi cross tra portiere e difensore. Quando mette quei palloni forti tra difensore e portiere è pericoloso. Non gli va dato tempo di girarsi, lì è davvero pericoloso".
Sul prototipo del calciatore nel 2021 "Sta all'allenatore capire le caratteristiche dei giocatori che ha di fronte. Se hai giocatori più fisici, non puoi chiedergli di giocare in un modo che non è la sua caratteristica. Deve essere il tecnico bravo a capire quel che vuole dai giocatori".
Sull'inno azzurro "In quel momento mi vengono tanti pensieri, tanti ricordi, del percorso che ho fatto. Ogni volta che lo canto, mi viene naturale farlo. Mi vengono queste immagini del mio percorso, lo sento tanto: rappresentare l'Italia è qualcosa di grande e lo sento dentro".
Chiellini e Bonucci contro Lukaku, chi vince? "Devo rispondere? Dico Chiellini e Bonucci, due contro uno...".
Sulle big uscite "Se non ci credi prima di giocare, perché lo giochi? Devi farlo. Non serve mettere tutti i sacrifici che fai. Il Belgio? Non ci sono sorprese. Giocano così da un paio di anni".
Sull'Inghilterra "Lascio a voi i favoritismi, su chi sia favorita...".
Sul doppio play "Locatelli ha caratteristiche simili, la differenza è tra di loro, mi aiutano molto sulla costruzione e mi vengono vicino e cercano di aiutarci a uscire dalla pressione. Barella come Kanté su De Bruyne? Chiedete al mister, non so se giochi lui o no, può essere una soluzione".
Sul confronto Italia-Belgio "Al giorno d'oggi non ci sono più sorprese, non ci sono partite facili, non ci sono squadre contro cui dici 'è facile'. Con l'organizzazione tattica di oggi, con la fisicità di questo calcio, non ci sono le gare scontate di una volta. Noi una sorpresa? Speriamo. Continuiamo a crederci. Dobbiamo farlo, dobbiamo continuare e vediamo dove possiamo arrivare. Spero che la fame di vincere di questo gruppo ci aiuti".
Sul soprannome Professore "Professore di cosa? Comunque mi diverte...".

FINISCE QUI LA CONFERENZA STAMPA DI JORGINHO


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