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Le pagelle della Lazio - Disastro a Rotterdam, solo in due arrivano al 6. E uno è Provedel

di Dimitri Conti

Risultato finale: Feyenoord - Lazio 3-1

Provedel 6 - Capisce ben presto l'antifona della serata: a Rotterdam non promette bene, gli arrivano avversari da tutte le parti e in ogni modo. Sarà lui, alla fine, l'unico vero laziale incolpevole per la sconfitta.

Hysaj 5 - Agisce sul lato del suo piede naturale, ma dovendo tenere a bada uno scatenato Paixao non ne approfitta per spingere. Soffre molto l'avversario, sfortunato nell'azione dell'1-0 di Gimenez poi annullato.
Dal 46' Lazzari 5,5 - Dopo pochi istanti dal suo subentro, si vede scappare via Paixao in fuga verso il terzo gol, che per sua fortuna non troverà. Non cambia le sorti della fascia destra ma soffre un po' meno.

Casale 4,5 - Il più in difficoltà dietro, rischia di tenere in gioco Gimenez sull'1-0 poi tolto dal VAR, si fa beffare sull'effettivo vantaggio, causato anche da un suo rinvio corto. Non benissimo nemmeno sul tris.

Romagnoli 5 - Partenza stentata al pari della totalità dei suoi compagni di squadra, concede praterie agli attaccanti olandesi in avvio. Quindi riesce a risistemarsi un po', quando però è ormai troppo tardi.

Marusic 5 - Non legge bene un cross da sinistra e, in collaborazione con Romagnoli, spalanca subito un'autostrada per Gimenez. Poco importa se in quell'occasione non ha colpito: il motivetto era un loop continuo.

Vecino 5 - Questa volta deve proporsi da mezzala e non da perno centrale della mediana: ciò comporterebbe qualche incursione in avanti, ma in una serata così... Sarebbe grassa chiudere ogni spazio, non ci riesce.

Rovella 5 - Vince il ballottaggio contro Guendouzi e Kamada, a lui la patata bollente di curare la regia in uno scenario da assedio. Rimane in campo un tempo, nel quale è attaccato ovunque e ammonito. Quindi esce.
Dal 46' Guendouzi 5 - La sfida per la terza maglia del centrocampo era prevalentemente tra lui e Rovella, finiscono per fare un tempo per uno. In quello a sua disposizione, il francese non lascia alcun segno.

Luis Alberto 5,5 - L'unico tiro in porta della Lazio nel primo tempo è opera sua. Nulla di indimenticabile, ma spiega il suo ruolo centrale nello spogliatoio: è l'ultimo a mollare, quest'oggi non è bastato.

Felipe Anderson 4,5 - Il brasiliano è uno di quelli cui Sarri fa fatica a rinunciare, tanto da avere un record di presenze in biancoceleste. Quella del De Kuip, però, sarebbe più corretta da definire quale assenza.
Dal 68' Pedro 6 - Seconda sufficienza della Lazio, l'unica tra i giocatori di movimento. Gli anni passano, le stagioni e le edizioni della Champions si alternano, tra i protagonisti (pur di rigore) lui c'è sempre.

Immobile 4,5 - Ritrova un posto da titolare al centro dell'attacco, ma al De Kuip vivrà cinquantacinque minuti di sofferenza in purezza nella morsa della difesa olandese. Fatica a far ricordare della sua presenza.
Dal 56' Castellanos 5 - A tre minuti dal suo ingresso, ha sul destro il pallone che può cambiare le sorti del match: di fronte a sé la porta spalancata, la manca. Procura il rigore del 3-1, il peso è minore.

Zaccagni 5,5 - Stretto anche lui nella morsa dell'inefficacia che caratterizza gran parte della partita laziale, è tra i pochi a tentare davvero di destarsi dall'inafferrabile vuoto del primo tempo.

Maurizio Sarri 5 - Avendoli già sfidati più volte di recente, conosce le minacce portate dal Feyenoord tra le mura amiche. La Lazio però rimane a guardare per tutto il primo tempo e rientra negli spogliatoi sotto di due reti e senza aver creato palle gol. Tenta subito di mettere mano ai cambi e uno dei subentrati (Castellanos) avrebbe anche la chance per riaprirla, ma la manca. Le sliding door nel calcio esistono e, inevitabile conseguenza, arriva il terzo gol olandese, quindi il rigore di Pedro allevia un po' il dolore e diminuisce le proporzioni della prima sconfitta nel girone di Champions League.


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