.

Lazio, nel 4-3-3 Pereira è una risorsa. A Formello si valuta se rinnovare il prestito

di Riccardo Caponetti
Fonte: Dall'inviato a Roma

La carta a sorpresa. Anche se di sorprendente ha ben poco Andreas Pereira, visto che già da un anno lavora con la Lazio a Formello. Simone Inzaghi nel suo 3-5-2 non è mai riuscito a valorizzarlo: a livello tattico non era molto compatibile con le esigenze e le necessità del tecnico, che lo ha schierato soltanto 33 volte (ma solo 5 da titolare). Se fosse rimasto Inzaghi, la Lazio avrebbe salutato il jolly offensivo brasiliano, arrivato dal Manchester United in prestito con diritto di riscatto intorno ai 25 milioni di euro. Troppi, decisamente.

Adesso però c’è Sarri e all’orizzonte si intravede un nuovo modo di giocare, pronto a diventare realtà dall'8 luglio, il giorno del raduno. Ecco che, quando sembrava ormai un corpo estraneo alla Lazio, in lontananza riappare con i contorni più definiti anche Pereira. Nel 4-3-3 (o 4-3-1-2) può giocarsi le sue carte come esterno d'attacco (sia a destra che a piede invertito), come mezzala offensiva (vice Luis Alberto, stessa posizione di quest'anno) o all'occorrenza da trequartista. Per caratteristiche, è un tipo di giocatore che può piacere al nuovo tecnico della Lazio: brevilineo, rapido, molto tecnico. È perfetto compatibile in uno stile di gioco basato su passaggi corti, tocchi di prima e verticalizzazioni continue.

Per questo a Formello stanno pensando di tenerlo. Non riscattandolo, ma trovando un’intesa con lo United per il prolungamento del prestito, rimandando così ogni decisione definitiva alla prossima estate. Chiaro un'eventuale conferma di Pereira (non scontata) non basta, perché dal mercato serviranno comunque altri due esterni d’attacco potenzialmente titolari: Brandt e Orsolini rimangono i nomi più caldi sulla lista biancoceleste.


Altre notizie