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Lazio, continua la battaglia per la ripresa: la società non molla

di Riccardo Caponetti

La Lazio si aspettava una decisione diversa da parte del governo, che ha invece negato la possibilità alle squadre di Serie A di riaprire i centri sportivi ai giocatori della prima squadra da lunedì 4 maggio. Per questo ieri la società - nelle persone del presidente Lotito, del ds Tare e di Parolo, come portavoce dello spogliatoio - è passato al contro-attacco, criticando aspramente e pubblicamente le direttive delle istituzioni. "Non so che scopo abbia il Ministro dello Sport, sicuramente non il bene del calcio", ha detto Tare. "Noi calciatori siamo penalizzati dal nuovo decreto: perché posso correre nel parco, tra la gente, e non a Formello?" ha chiesto Parolo, senza trovare risposta.

La Lazio continuerà la sua battaglia per tornare il prima possibile in campo. Lotito (che già avrebbe voluto vedere i suoi in campo il 23 marzo) è sicuro che non ci sarebbero rischi, avendo già sanificato l'intero centro sportivo, che con i suoi 6 campi permetterebbe inizialmente alla squadra di dividersi in tanti piccoli gruppi per delle sedute aerobiche. Difficilmente lo scenario cambierà, ma nessuno in casa biancoceleste si arrenderà.


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