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La nuova vita di Giovanni Simeone dopo gli incubi fiorentini

di Marco Conterio

Giovanni Simeone è il disordine organizzato. "Incarna lo spirito del Cagliari", dice nel post partita Rolando Maran. Il Cholito corre, s'arruffa, suda, sbaglia. Corre come un dannato, cerca l'intesa col compagno e a volte ci riesce e altre no. Il solito Simeone. "Con Joao sta funzionando bene". Per impegno è da Oscar, per lucidità no. A Firenze era stato un lampo di speranza, persosi poi nel buio di un'avventura finita, da dimenticare. Si era smarrito, il Cholito, sembrava l'eterna promessa con tanto carattere ma con poco destino. E poi, l'attaccante che non segna, che attacca, se pure non fa assist? L'addio, la Fiorentina che lo offre, che lo soffre, perché dalla sua cessione sperava certo di incassare e così non è stato. Cagliari per opportunità, al gong del mercato. Doveva essere Sampdoria, allo scadere è stata Sardegna che l'ha convinto con un posto importante, necessità e virtù: Leonardo Pavoletti s'era infortunato, il club ha insistito per acquistare subito il Cholito, per indorare la pillola. Miele sul fiele, adesso i gol, due su due. Il Cholito è tornato, o forse no. Però i primi vagiti di quello cagliaritano sono belli, tanto inattesi quanto sudati. Da applausi.


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