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L’unico attaccante italiano in Champions. Mancini ci pensa, il PSG si tiene stretto Kean

di Ivan Cardia

Tutti gli attaccanti d’Italia guarderanno i quarti di Champions League dal divano. Tutti tranne uno: è Moise Kean. Cresciuto alla Juve, passato all’Everton, esploso al Paris Saint-Germain. Un percorso inatteso, per un ragazzo dal talento innegabile ma che a Parisi ci si immaginava soltanto di passaggio. Altroché: il classe 2000 di Vercelli si è ritagliato un posto al sole all’ombra della Tour Eiffel, con prestazioni e gol che ne hanno fatto un protagonista nella stagione del club francese. E potenzialmente anche dell’Italia all’Europeo: impossibile, per Mancini che peraltro era già tentato, ignorare la circostanza che ci sia un italiano ancora in corsa nell’Europa che conta. Che sia giovane, forte, e anche in grado di ricoprire quasi tutte le posizioni dell’attacco: per questo le quotazioni di Kean, che però salterà le tre gare nell’immediato per uno stato di affaticamento, sono in ascesa.

E il PSG se lo terrà stretto. Se possibile, perché il ragazzo è in prestito secco dall’Everton: difficile che i Toffees non vogliano monetizzare al massimo la cessione di un giocatore sul quale avevano comunque investito 30 milioni di euro. Così, Leonardo è al lavoro su una trattativa complicata: chiudere attorno ai 35 milioni non è impossibile, anche perché a Liverpool il talento italiano non è sbocciato. Alla finestra, la Juventus, forse pentita di una cessione nata sopratutto per motivi economici. E una scommessa al contrario che sul lungo periodo sta invece dando ragione a chi in Kean ha investito.


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