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Juve, ad Allegri le chiavi del destino della Joya. Non solo stasera

di Gianluigi Longari

É evidente che per la Juventus la gara contro l’Ajax abbia una valenza decisamente più rilevante rispetto alla lettura del futuro di un singolo. Se da un lato è importante il progetto di squadra che i bianconeri lavoreranno per guadagnarsi e meritarsi nella loro campagna europea, però dall’altro è innegabile che i novanta minuti di questa sera e le scelte che li andranno a precedere significheranno parecchio nelle dinamiche immediate e non solo legate a Paulo Dybala. L’accidia della Joya, ferita nell’orgoglio dalle ultime esclusioni illustri e ad ogni modo incapace di riprendersi la considerazione dovuta ad un talento del suo calibro, ha spostato gli equilibri delle gerarchie di Max Allegri facendo scivolare l’argentino di diverse posizioni rispetto a quanto sarebbe stato lecito attendersi a inizio stagione. Ora l’assenza forzata di Mario Mandzukic concede al talento del numero 10 la possibilità di riprendere il possesso di un palcoscenico dal quale si è forse sentito disarcionato, ma che ha l’opportunità ed i mezzi di riconquistare. A patto che Allegri scelga di affidarsi a lui. In caso contrario, probabilmente, il fendente al morale sarebbe troppo difficile da poter essere assorbito.


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