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#iorestoacasa - TMW consiglia: Il terzo tempo di Karelov, antenato di Fuga per la vittoria

di Michele Pavese

Conosciamo tutti Fuga per la vittoria, il celebre film ispirato alla partita della morte giocata a Kiev il 9 agosto 1942 tra una squadra mista di calciatori di Dynamo e Lokomotiv ed una selezione composta da ufficiali della Luftwaffe, l'aeronautica militare tedesca. A Sylvester Stallone, Max von Sidow e Michael Caine si affiancarono veri campioni di calcio, come Pelé, Bobby Moore e Osvaldo Ardiles. Questa pellicola, però, non è stata la prima a ricordare quello storico evento. Nel 1961, infatti, il regista ungherese Zoltán Fábri girò Due tempi all'inferno, seguito qualche mese dopo da Evgenij Karelov e il suo Il terzo tempo.

La sceneggiatura di quest'ultimo è di Aleksandr Borshchagovskij, tratta dal suo romanzo Trevozhnye oblaka, e fa riferimento a fatti realmente accaduti. Nel 1942, le armate naziste invasero il suolo sovietico. I tedeschi, in occasione dell'anniversario dell'inizio del conflitto, decisero di organizzare una partita di calcio con i prigionieri, in segno di benevolenza; così, da un campo di concentramento ne furono scelti alcuni che, prima della guerra, erano stati dei calciatori. Il film si divide in due parti: nella prima si fa la conoscenza dei personaggi, della loro personalità e di tutti gli eventi accaduti prima della partita, mentre la seconda
è incentrata unicamente sulla sfida. L'argomento è delicato, ma il film riesce a essere scorrevole e a non scadere in uno scontato patriottismo. Il messaggio è di speranza, un invito a spezzare le catene e liberarsi da chi ci costringe a vivere nella paura.


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