.

Inter, retroscena Barella: il Man City ci ha pensato nell'estate 2023. E non è l'unica super-big

di Pierpaolo Matrone

Nicolò Barella avrebbe potuto giocare Manchester City-Inter in maglia celeste e non nerazzurra. Colpa (merito) di quella finale giocata a grandi livelli, da lui e da tutta la squadra nerazzurra, persa soltanto per un gol di Rodri da fuori area. Il centrocampista classe 1997 stregò Pep Guardiola, letteralmente, dissipandone i dubbi sulla possibilità di adattarsi alla sua filosofia di calcio: uno così può giocare in qualsiasi modo. A riportare il retroscena è l'edizione odierna del Corriere dello Sport.

L'ex Cagliari era diventato un vero nome nella short list degli Skyblues solo dopo la partita dell'Ataturk, perché Txiki Begiristain aveva già avuto qualche colloquio per capirne la situazione prima di giugno 2023, ma senza l'intenzione di affondare. Via Gundogan, finito al Barcellona e tornato pochi giorni fa, se avesse salutato anche Bernardo Silva - il Paris Saint Germain aveva offerto 70 milioni ad agosto, il City ne voleva circa 100, impossibile trovare una via d'uscita - ecco che Barella sarebbe stato il primissimo obiettivo.

In quell'estate quasi tutti avevano chiesto informazioni, dal Liverpool al Bayern Monaco, ma l'idea di rimanere all'Inter (a meno che la dirigenza avesse chiesto espressamente un sacrificio in direzione top club) era predominante. Barella sta bene a Milano e non ha intenzione di salutare, come confermato dal rinnovo degli scorsi mesi. E contro il Manchester City, dunque, ci ha giocato di nuovo da avversario. E di nuovo ha fatto vedere a Guardiola - stavolta con la fascia di capitano sul braccio - quanto sia bravo. Non che ce ne fosse bisogno, in verità, visto che ormai lo sanno tutti: Barella è al top in Italia ma pure in Europa. Per questo Pep ci aveva fatto un pensierino.


Altre notizie