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Inter, il colpo Eriksen: le alternative nelle mani di Conte

di Gianluigi Longari

Classe ed eleganza come status symbol. Un direttore d’orchestra chiamato ad elevare il ritmo e la qualità della sinfonia di squadra. Dietro al colpo Christian Eriksen c’è molto della simbologia musicale e di qualche paragone a volte addirittura abusato, ma decisamente calzante nella fattispecie di un colpo di mercato in grado di portare di un bel pezzo più in là, le ambizioni e la percezione che si ha dell’Inter in giro per l’Europa. Sdoganati questi inequivocabili concetti, è tempo di fare spazio alle dinamiche tattiche che dovranno andare a contraddistinguere l’inserimento di un giocatore unico nel suo genere in uno schieramento che molto difficilmente varierà dal 3-5-2 che sta contraddistinguendo il cammino nerazzurro in questo campionato. Viene naturale immaginare il danese nella posizione di interno, a lato di Brozovic nel centrocampo a tre completato da un giocatore con caratteristiche più dinamiche di interdizione come Barella. Una mezz’ala con la stessa licenza di uccidere che era stata consegnata a Sensi nell’avvio della stagione e che fornirà una preziosissima scelta in più a Conte nella turnazione dei suoi centrocampisti. L’ex Sassuolo, per esempio, potrebbe essere impiegato anche nella posizione di regista concedendo a Brozovic quei turni di riposo di cui il croato non ha praticamente mai goduto in questa prima fase della stagione. Insomma, alchimie da reperire con il lavoro quotidiano, ma delle quali di certo grazie alla qualità sublime del protagonista, in casa nerazzurra non vedono l’ora di misurarsi, in attesa di spellarsi le mani per ciò che Christian Eriksen promette di fare sul rettangolo verde.


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