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Inter, il baricentro di Inzaghi ed i piedi buoni

di Gianluigi Longari
Fonte: Sportitalia

Come se nulla fosse, su uno dei campi più difficili del campionato. L’Inter di Inzaghi non si fa nemmeno scalfire dall’aggressione sportiva che la Fiorentina le riserva all’Artemio Franchi, ma piuttosto ritrova la bussola dopo mezz’ora di confusione e si riprende di forza la partita con i tre punti annessi. I nerazzurri carburano in ritardo, giusto il tempo di assestarsi sui canali preferenziali dell’attuale guida tecnica, e dopo avere abbandonato quel baricentro basso che aveva invece contraddistinto gran parte dello score vincente della passata stagione. E’ un’Inter diversa, che per le qualità dei propri interpreti è quasi costretta ad mantenere il pallino del gioco e della manovra, e che quando riesce nel suo intento macina gioco e raggiunge risultati approfittando della qualità tecnica e dei piedi buoni dei quali dispone. Le parole di Dzeko la dicono lunga rispetto a questo fondamentale, specie se messo in relazione ai cross di Calhanoglu e Dimarco, ma ancora di più se fatti aderire alle caratteristiche del bosniaco. Le corse sontuose ed inarrestabili di Lukaku lasciano spazio a triangolazioni nello stretto che esaltano la qualità dell’ex romanista. L’Inter è cambiata, si piace di più, e se riuscisse a continuare a vincere chiuderebbe ogni spazio per i possibili rimpianti.


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