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Inter, Handanovic riaccende la luce: decisivo come la coppia-gol

di Alessandro Rimi
Fonte: Inviato al Sinobo Stadium, Praga

Lautaro, Lukaku e… Handanovic. L’Inter annichilisce un ottimo Slavia con la sua coppia magica da 21 gol sui 38 totali in stagione, ma nella bufera di Praga, se i nerazzurri ritrovano a un certo punto consapevolezza e forza mentale per andare a vincerla è grazie al capitano. Handa, dall’alto dei suoi 35 anni, glaciale nonostante i suoi compagni fossero in balia dei cechi, non si scompone mai. I tentativi pericolosi di Husbauer, Frydrych e Masopust nel primo tempo non generano nessuna alterazione nel portierone sloveno. Gli altri in campo se ne accorgono, trovano per giunta il vantaggio, resistono e mantengono il sangue freddo. Pure quando il VAR riannoda il nastro non appena scatta la potenziale seconda rete di Lukaku. Sul penalty di Soucek, quasi Samir la tocca con il piede. Reazioni positive. Prima frustata psicologica quando l’ex Udinese, sempre più vicino alle 600 presenze in carriera, nega ancora a Masopust il gol che avrebbe steso l’Inter e invece la rigenera nelle gambe, nella testa e nel cuore. Non a caso seguono le due traverse di Lukaku e Brozovic (ultima volta in un singolo match di Champions nel 2010 contro il Werder Brema). Il capitano lo rifà ancora sul solito Masopust a un quarto d’ora dalla fine. Un istante. I nerazzurri capiscono che possono vincerla, che devono vincerla. Conte effettua tutti i cambi (Gagliardini, Lazaro, Esposito), un minuto dopo dall’ultimo Lukaku si invola verso la porta e butta giù il muro della paura di non farcela. Lautaro chiude la battaglia. Più facile andarle a vincere quando la fascia vive sul braccio di un condottiero vero. Poche parole, gesti che cambiano la storia. L’Inter si chiederà, giustamente, se e quando ritroverà un portiere così. Intanto però se lo gode più che può, a caccia di nuove glorie da raccontare.


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