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Inter, Conte sì, Icardi forse. Finalmente un mercato top

di Alessandro Rimi

Guai a far nomi quando in ballo c’è addirittura la Champions League, qualche mese fa data già per scontata. Guai a parlare di scambi, allontanamenti ed esoneri in un momento nel quale nessuno, ma proprio nessuno, è più sicuro di niente. Ha ragione Spalletti nel dire che il futuro non può che chiamarsi Chievo. Squadra già retrocessa, vero, eppure il campionato e in generale il calcio europeo tutto, in queste ultime settimane ha rischiato di alterare persino le leggi di gravità. Con l’Inter nuovamente nell’Europa dei grandi, pensare il futuro sarà più facile. Certo, va detto, che dovesse andare tutto come da programma, quel futuro avrebbe già dei contorni più o meno definiti. Grazie Luciano Spalletti e benvenuto Antonio Conte, tecnico ritenuto da Marotta nettamente più vincente e, per questo, imprescindibile per far compiere all’Inter un ulteriore e definitivo salto di qualità tecnico, psicologico e motivazionale. Per l’ex ct, al quale è stato promesso un ruolo da manager all’inglese fino al 2022 più opzione per un quarto anno, la strada che porta ad Appiano sembra ormai tracciata. E con lui pure il primo mercato nerazzurro libero dai paletti UEFA dopo anni di magra. Il che vuol dire stare comunque attenti all’equilibrio spesa/incasso, ma con un margine decisamente più largo e promettente per quella che è la possibilità di spesa di Suning. Conte la sua lista l’ha già parzialmente stilata: fuori Miranda, Dalbert, Joao Mario, Vecino, Candreva e Perisic. Icardi? D’accordo che i rapporti con la tifoseria sono ormai compromessi, ma il grado di stima per l’allenatore salentino nei confronti di Maurito è talmente elevato da non escludere alcuna sorpresa. E Godin sarà solo la prima pietra di un castello che all’ombra della Madonnina nessuno vede più da tempo. Anche troppo.


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