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Inter, che colpo Lukaku: gigante buono, killer spietato d'area

di Alessandro Rimi

Romelu Lukaku è arrivato a Milano con la nomea del gigante buono. Acquisto top dell'Inter nel mercato estivo per sostituire l'esiliato (e presto dimenticato) Mauro Icardi. Acquistato per 65 milioni di euro più 10 di bonus da uno United che, invero, non era troppo amareggiato della partenza del belga. Dopo undici gare di Serie A e due (saltato il Barcellona per un problema al quadricipite) di Champions League, Big Rom ha colpito ben 9 volte. Numeri impressionanti per chi a inizio stagione veniva definito come uno scarto del Manchester, in piena involuzione e per giunta in sovrappeso. E ora chissà quanto i Red Devils, decimi in Premier e già a -18 dalla vetta occupata dal Liverpool, staranno rimpiangendo l'addio al loro ex numero nove. Giusto per intenderci dall'inizio della nostra Serie A (24 agosto), in 9 partite di Premier lo United ha segnato 8 gol, uno in meno di quelli messi a segno dal solo Lukaku in Italia. Parallelo schiacciante che, manco a dirlo, inchioda Ole Gunnar Solskjær, artefice secondo i tifosi del Manchester della cessione incondizionata dell'attaccante di Anversa. Il pupillo del tecnico norvegese, Marcus Rashford, di centri ne ha realizzati appena 5 (coppe nazionali escluse). Rinato a Milano sotto l'egida di Antonio Conte, rilanciato dai colori nerazzurri e da quei tifosi che grazie ai suoi gol son tornati a pensare in grande, Romelu sta dimostrando d'essere tutto ciò di cui aveva bisogno l'Inter: un leader per la squadra, un modello per compagni e avversari, un attaccante duttile e decisivo, un perfetto killer d'area di rigore.


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